Fake news
RealtĆ o fake news?
Sulla rete spopolano tantissime notizie false. Per questo abbiamo creato una campagna social dedicata a questo problema per contrastare i falsi miti legati al riciclo degli imballaggi in plastica.
Gli imballaggi vanno lavati
Ti hanno sempre detto di lavare accuratamente gli imballaggi in plastica prima di metterli nella raccolta differenziata? Non ĆØ necessario e anzi ĆØ controproducente per lāambiente! Per una raccolta di qualitĆ lāimballaggio non deve essere perfettamente pulito, ma ĆØ sufficiente che sia svuotato il piĆ¹ possibile dai residui di prodotto. A occuparsi del lavaggio dellāimballaggio saranno infatti le operazioni propedeutiche al riciclo ā»ļø
Non sprecare acqua ed energia, sono risorse preziose!
Riciclare consuma troppa energia
Quando si parla di riciclo circolano ancora tante false convinzioni. Una di queste ĆØ che il riciclo degli imballaggi in plastica non sia conveniente perchĆ© il processo consumerebbe troppa energia. La realtĆ ĆØ che il riciclo della plastica fa risparmiare energia! Il suo processo richiede infatti meno energia di quello per la produzione di plastica vergine.
Per esempio, nel 2021 grazie al riciclo Corepla sono stati risparmiati 10.867 GWh di energia primaria, pari al 2,5% della produzione annua di energia in Italia.
Viene tutto bruciato
Sono ancora tanti i falsi miti in circolazione sulla plastica e sulla sua gestione. Per esempio cāĆØ chi ĆØ convinto che la maggior parte degli imballaggi in plastica venga ābruciataā, e che quindi non abbia senso fare una raccolta differenziata di qualitĆ . La realtĆ ĆØ ben diversa e ci sono i dati a dimostrarlo: nel 2022 oltre 1.050.000 tonnellate sono state avviate a riciclo e solo 437.854 sono state avviate a recupero energetico, utilizzate quindi per produrre energia al posto dei combustibili fossili.
La plastica ĆØ una risorsa troppo preziosa per non essere riciclata! ā»ļø Il recupero energetico viene preso in considerazione esclusivamente per quella quota di imballaggi per i quali non esiste al momento possibilitĆ di riciclo, una soluzione che permette di sfruttare il loro elevato potere calorifico evitando il conferimento in discarica e il consumo di risorse energetiche non rinnovabili.
Il polistirolo non si ricicla
Sugli imballaggi in plastica e sulla loro destinazione a fine uso circolano ancora tante informazioni non corrette, soprattutto quando si parla di alcune tipologie di plastica come il polistirolo (o polistirene). Ć convinzione diffusa, infatti, che gli imballaggi in polistirolo vadano nellāindifferenziata perchĆ© non possono essere riciclati. In realtĆ tutti gli imballaggi in plastica devono essere conferiti nella raccolta differenziata. Questo vale quindi ovviamente anche per gli imballaggi in polistirolo, che siano vaschette e contenitori per uso alimentare o imballaggi per il trasporto e la protezione delle merci.
Gli imballaggi in polistirolo sono perfettamente riciclabili e possono essere trasformati in materia prima seconda da utilizzare nella produzione di nuovi manufatti o nuovi imballaggi in plastica riciclata.
La plastica ĆØ sostituibile
La realtĆ ĆØ spesso ben diversa e piĆ¹ complessa dei luoghi comuni. Uno di questi riguarda la facilitĆ con cui la plastica potrebbe essere sostituita con altri materiali in molti settori, come quello degli imballaggi. La veritĆ ĆØ che le materie plastiche sono cosƬ diffuse perchĆ© presentano una combinazione straordinaria di proprietĆ che le rendono estremamente versatili e adatte a innumerevoli utilizzi. Caratteristiche come resistenza, flessibilitĆ , leggerezza, trasparenza e stabilitĆ , alle quali si aggiunge la capacitĆ della plastica di non influire sulle proprietĆ organolettiche e sulla qualitĆ dei cibi e di proteggerli dalla contaminazione batterica. La sostituzione della plastica con altri materiali, quindi, in molti casi comporterebbe impatti negativi in termini sia ambientali che di sicurezza superiori ai vantaggi.
Gli oggetti riciciclati sono di scarsa qualitĆ
Quando si parla di imballaggi in plastica sono ancora tanti i luoghi comuni e i falsi miti da sfatare. Riguardo al loro riciclo, per esempio, ĆØ diffusa la convinzione che il processo comporti un tale deterioramento delle qualitĆ e delle prestazioni del materiale da permetterne un riutilizzo sempre e solo in applicazioni meno ānobiliā rispetto a quelle di partenza. In realtĆ le tecnologie di riciclo oggi a disposizione permettono di ottenere materia prima seconda (MPS) con caratteristiche pressochĆ© equivalenti al polimero vergine. PuĆ² essere quindi reintrodotta nel ciclo produttivo sia per applicazioni diverse da quelle originali sia per dare vita a un prodotto di uguale funzione. Un esempio ĆØ lāinnovativo riciclo āBottle to Bottleā: da una bottiglia in PET avviata alla raccolta differenziata puĆ² nascerne una nuova con le stesse prestazioni realizzata al 100% in R-PET (PET riciclato) ā»ļø
Finisce tutto in discarica
LāItalia puĆ² vantare un sistema dāeccellenza a livello europeo per la gestione degli imballaggi in plastica. Eppure le percentuali di raccolta e riciclo potrebbero essere ancora piĆ¹ elevate se alcuni luoghi comuni fossero definitivamente abbandonati. Alcune persone, per esempio, sono ancora convinte che fare la raccolta differenziata sia inutile, perchĆ© poi tutto viene mischiato e portato in discarica. La realtĆ ĆØ che tutti gli imballaggi in plastica conferiti nella raccolta differenziata vengono presi in carico da Corepla e valorizzati attraverso il riciclo o, nel caso di imballaggi non riciclabili, attraverso il recupero energetico. Viene smaltita in discarica solamente una quota residuale della āfrazione estraneaā contenuta nella raccolta urbana, ossia quella parte di rifiuti conferiti dal cittadino per errore nella raccolta della plastica che non ĆØ stato possibile valorizzare attraverso il recupero energetico.
Il riciclo non ĆØ economicamente fattibile
Sai riconoscere una fake news? Spesso ĆØ sostenuta da report e studi pseudo scientifici che trattano in modo parziale e superficiale un tema complesso, come quello della plastica e della sua gestione, sul quale si dice tutto e il contrario di tutto. Per esempio che il suo riciclo non sia economicamente e tecnicamente fattibile e non rappresenti una reale soluzione per la gestione dei rifiuti di imballaggio in plastica. La veritĆ ĆØ che il processo di riciclo degli imballaggi in plastica ĆØ diventato sempre piĆ¹ tecnologicamente avanzato e quindi sempre piĆ¹ efficiente e sostenibile, sia dal punto di vista economico che ambientale. A dimostrarlo ci sono i dati, che fanno dellāItalia unāeccellenza a livello europeo: in 25 anni, nel nostro Paese, il materiale avviato a riciclo ĆØ passato da 228.000 a oltre 1.050.000 tonnellate (+361%). Ogni anno, grazie al riciclo Corepla, risparmiamo quasi 524mila tonnellate di materia prima vergine, 11mila GWh di energia e oltre 885mila tonnellate di emissioni di COā (dati Rapporto di SostenibilitĆ 2022).
Una notizia deve avere fonti autorevoli e verificabili e deve essere sostenuta da dati correttamente interpretati e contestualizzati. Altrimenti ĆØ una fake news. Quando ti informi, usa il tuo senso critico.
I tappi vanno separati
Sono ancora tanti i luoghi comuni sugli imballaggi in plastica da sfatare. Alcuni sono diffusi in buona fede, come quello che riguarda il corretto conferimento dei tappi di plastica: sono in molti a pensare che per un riciclo di qualitĆ sia necessario separare i tappi dalle bottiglie e conferirli singolarmente nella raccolta differenziata. Se ĆØ vero che i tappi e le bottiglie sono spesso realizzati con plastiche diverse (PET per la bottiglia e HDPE per il tappo, per esempio), ĆØ anche vero, perĆ², che ai fini del riciclo separarli non ĆØ utile: le tecnologie disponibili negli impianti di selezione, infatti, permettono di separare in modo automatizzato le differenti plastiche di cui sono composti gli imballaggi. Il tappo conferito singolarmente, a causa delle sue ridotte dimensioni, piuttosto che facilitare potrebbe invece creare dei problemi nel processo di selezione, compromettendone il riciclo.
Ć anche per questo motivo che troviamo sempre piĆ¹ spesso bottiglie con il tappo che, anche dopo lāapertura, non si stacca del tutto ma rimane agganciato. Si chiama ātethered capā (tappo attaccato) e risponde a una direttiva europea (Direttiva SUP) che, partire da luglio 2024, lo imporrĆ a tutte le bottiglie in PET fino a 3 litri con lo scopo di ridurre il rischio che il tappo delle bottiglie finisca per disperdersi per via delle sue ridotte dimensioni.
Riciclare inquina di piĆ¹
Lāattenzione mediatica che negli ultimi decenni ĆØ cresciuta intorno agli imballaggi in plastica ha fatto da cassa di risonanza a informazioni prive di fondamento scientifico, anche in un Paese come lāItalia che rappresenta unāeccellenza a livello europeo per la loro gestione sostenibile. Una di queste fake news riguarda lāimpatto ambientale del riciclo, che inquinerebbe di piĆ¹ rispetto alla produzione di plastica vergine. La realtĆ ĆØ che il riciclo degli imballaggi in plastica ha un impatto ambientale minore sotto tutti gli aspetti: il suo processo impiega meno energia di quello per la produzione di nuova plastica, fa risparmiare materia prima vergine e riduce le emissioni di COā in atmosfera. Nel 2022, grazie al riciclo Corepla, abbiamo risparmiato quasi 524mila tonnellate di materia prima vergine, 11mila GWh di energia e oltre 885mila tonnellate di emissioni di COā (dati Rapporto di SostenibilitĆ 2022). In piĆ¹ il riciclo permette di evitare i costi ambientali ed economici associati allo smaltimento in discarica e stimola industria e occupazione. A beneficiarne non ĆØ solo lāambiente, ma sono anche le persone e lāintero sviluppo economico del territorio.
Finisce tutto nell’ambiente
Siamo bombardati da immagini di rifiuti di plastica abbandonati su spiagge, mari e fiumi, spesso lontani da noi, che fanno nascere pericolose generalizzazioni, come se quella fosse la loro naturale e inevitabile destinazione al termine del ciclo di vita. Il problema del marine e river litter ĆØ reale, ma davvero si puĆ² pensare che la plastica corra da sola verso il mare?
La realtĆ ĆØ che gli imballaggi in plastica correttamente differenziati non finiscono nei nostri fiumi e mari, ma vengono raccolti per essere riciclati o recuperati e trasformati in nuove risorse, facendo risparmiare materie prime, energia ed emissioni di COā, alimentando attivitĆ industriali e creando posti di lavoro. La raccolta differenziata ĆØ il primo strumento a nostra disposizione per prevenire il problema della dispersione dei rifiuti nellāambiente. Non possiamo addebitare a un materiale la responsabilitĆ di una gestione non corretta del suo fine vita.
Il riciclo non ĆØ possibile a causa dei troppi tipi di polimeri
CāĆØ ancora chi crede che il riciclo degli imballaggi in plastica sia piĆ¹ uno slogan che una realtĆ , nonostante lāItalia in questo campo rappresenti unāeccellenza a livello europeo. A volte questa convinzione errata si basa sul fatto che la raccolta differenziata ĆØ unica per tutte le tipologie di plastica, che non possono perĆ² essere avviate a riciclo insieme: servirebbe quindi una raccolta separata per tipologia di plastica, ovvero per polimero. In realtĆ , se ĆØ vero che per un riciclo di qualitĆ ĆØ indispensabile che le materie plastiche siano suddivise in polimeri omogenei, non tutti sanno che questa suddivisione avviene a valle della raccolta differenziata: gli imballaggi raccolti sono conferiti nei Centri di Selezione, sparsi su tutto il territorio nazionale, dove vengono suddivisi per polimero e colore e avviati verso i rispettivi flussi di riciclo.
Non sarebbe nĆ© ragionevole nĆ© opportuno richiedere al cittadino di separare gli imballaggi nelle varie tipologie di plastiche che li compongono, per questo ĆØ Corepla a occuparsi di questa fase cruciale di selezione. Nel 2023 sono stati selezionati ben 30 flussi distinti di rifiuti, destinati alla produzione di Materie Prime Seconde da reintrodurre in nuovi cicli produttivi ā»ļø