Marine e river litter
Le azioni per prevenire ed evitare la dispersione dei rifiuti diĀ imballaggi nei mari e nei fiumi.
La presenza di rifiuti di plastica nei mari del mondo ĆØ uno dei problemi ambientali piĆ¹ rilevanti del nostro tempo, con conseguenze anche a livello economico e sociale. IlĀ fenomeno, infatti, disincentiva il turismo, colpisce la pesca e la nautica con un impatto economico stimato dallāUnep (United Nations Environment Programme) in 13 miliardi di dollari lāanno.
Si stima che i rifiuti marini, il cosiddetto āmarine litterā, provengano per circa lā80% dalla terraferma e raggiungano il mare prevalentemente attraverso i fiumi e gli scarichi urbani, portati dal vento, o abbandonati sulle spiagge, mentre il rimanente 20% ĆØ costituito da oggetti abbandonati o persi direttamente in mare, principalmente durante attivitĆ di pesca o navigazione.
Tra le principali cause del marine litter vi sono:
- la non corretta gestione di rifiuti urbani e industriali;
- la scarsa pulizia delle strade;
- abbandoni e smaltimenti illeciti.
Per arginare il fenomeno, ĆØ importante agire in primo luogo sui fiumi: intercettare i rifiuti nei corsi dāacqua ĆØ infatti piĆ¹ facile ed economico, facilita il riciclo e previene lāinquinamento marino e la possibile formazione di microplastiche.
Secondo uno studio tedesco circa il 90% dei rifiuti di plastica presenti negli oceani del mondo passa attraverso dieci grandi fiumi, di cui otto sono in Asia e due in Africa: Yangtze, Indo, Fiume Giallo, Hai, Gange, Fiume delle Perle, Amur, Mekong, Niger e Nilo (fonte: āUn oceano di plasticaā, European Environment Agency, 2019).
Anche i ānostriā mari sono duramente colpiti dal marine litter: lāItalia, per la sua posizione al centro del Mediterraneo, un bacino chiuso, e lāestensione delle sue coste per quasi 7.500 km, ĆØ un Paese particolarmente esposto a questo problema.
Se raccolti differenziatamente, gli imballaggi in plastica vengono riciclati o recuperati e si trasformano in nuovi oggetti, facendo crescere lāeconomia circolare come valore condiviso.
Le attivitĆ del Consorzio
COREPLA, per sua stessa natura e mission, rappresenta in questo panorama una soluzione al problema della plastica in mare in Italia: gli imballaggi in plastica correttamente raccolti infatti non finiscono nei fiumi o nei mari ma alimentano attivitĆ industriali creando posti di lavoro, facendo risparmiare materie prime, energia ed emissioni di gas serra.
Tutte le azioni messe in campo da COREPLA servono quindi a prevenire e a evitare la dispersione degli imballaggi nellāambiente. Ma il lavoro del Consorzio va anche oltre ed ĆØ proprio in questo contesto che si inseriscono le sperimentazioni avviate sui fiumi e nei mari, in sinergia con le istituzioni.
Nei fiumi: Po, Tevere, Aniene e Garigliano
- Il primo progetto (2018) ha riguardato il Po, il principale corso dāacqua italiano che attraversa tutto il Settentrione toccando 4 Regioni e 13 province in 652 km e che contribuisce a fare dellāAdriatico il mare italiano con la maggiore presenza di rifiuti.Ā Sono state posizionate speciali barriere acchiapparifiuti sia sul delta ā in localitĆ Pontelagoscuro (FE) ā sia nel pieno centro di Torino, ai Murazzi, sia allāaltezza di Sacca di Colorno (PR).
- Sulla scorta del positivo test del Po, per iniziativa della Regione Lazio, anche i fiumi Tevere (2019),Ā Aniene (dal 2020) e Garigliano (2022) sono stati dotati di barriere che intercettano e convogliano in unāarea di raccolta i rifiuti trasportati dai corsi dāacqua prima che si riversino in mare. Operazioni di questo genere non si limitano perĆ² alla sola raccolta, ma assumono ulteriore valore in quanto COREPLA si fa carico della loro analisi merceologica, ossia permette di capire da quali tipi di rifiuti siano abitati i nostri corsi dāacqua, e di favorire lāavvio a riciclo degli imballaggi in plastica presenti.
Leggi l’aggiornamento – News giugno 2021
Leggi l’aggiornamento – News agosto 2022
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Nei mari: operazione “Mare Pulito, Riportiamoli a bordo” e operazioni speciali
- In sinergia con le cooperative dei pescatori e le Capitanerie di porto sono state inoltre avviate raccolte speciali e azioni di prevenzione. Con la Regione Lazio e la Regione Puglia, rispettivamente nei porti di Fiumicino, Civitavecchia e Molfetta, i pescatori hanno raccolto tutti i rifiuti presenti sul fondale durante le normali attivitĆ di pesca a strascico depositandoli in sacchi denominati ābig bagā. Anche in questo caso, i rifiuti sono stati successivamente analizzati per verificarne lāeventuale avvio a riciclo.
- Con lo stesso obiettivo ĆØ partita a fine dicembre 2020 lāoperazione āMare pulitoā in collaborazione con il Ministero dellāAmbiente e della Tutela del Mare, oggi Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; unāattivitĆ che ha previsto la raccolta dei rifiuti galleggianti nelle aree di mare antistanti le foci dei principali fiumi e nelle aree marine protette allo scopo di individuare le azioni da intraprendere per prevenire e comprendere le cause del marine litter.